mercoledì 11 febbraio 2009

Pappano, la Argerich e il pubblico italiano

Stasera l'Accademia Nazionale di Santa
Cecilia ha proposto:

Panfili -
Danzario
Beethoven -
Concerto per pianoforte n. 1
Sostakovic - Sinfonia n. 5


Il primo, strano a dirsi, è un ragazzo del 1979, che ha vinto un concorso indetto dall'Accademia ed ha avuto l'onore di sentir suonare la sua dall'orchestra.
Tony Pappano dirige.
Una sera questo omino l'ho visto da vicino, ero seduta a lato dell'orchestra e ho ascoltato, incredibilmente, ogni respiro che fa mentre agita le sue braccia. Ogni direttore ha i suoi "tic", ma questo suo mi sembra davvero un modo personalissimo e buffo (lo dico ammirata!) di penetrare la musica che lui dirige. Come se la recitasse.
Si fa amare. Con quell'andatura poco di classe, ma tanto simpatica.
Il secondo è un ragazzo del 1770. Talentuoso davvero (!!!). Ed ha avuto l'onore di sentir suonare il concerto per pianoforte n. 1, da
Martha Argerich (formatasi con il pianista CROTONESE Vincenzo Scaramuzza?????????).


Eccola qui, una donnina sgraziata (almeno, così mi è sembrata da lontanissimo!), che diventa una fata poco meno che turchina, una volta seduta, a sfiorare i tasti del pianoforte, che produce un suono celestiale.
Entusiasta di questo incontro che vi auguro di rincorrere anche voi, ché per me è stato uno dei motivi trainanti di questa stagione sinfonica.

Poi si alza e dopo un po' rientra, richiamata dagli scroscianti applausi ed esegue un bis. Saluta.

Intervallo e... Sostakovic. Sinfonia n. 5 un tripudio di suoni quasi improvvisati, mai sentiti. Sembrava un coro di fuochi d'artificio, ché le percussioni non hanno mai funzionato e suonato in gruuppo folto come nella musica moderna di questo russo. Anche il Gong ringrazia!

Poi, alla fine, mentre guardavo Pappano divertita, perché girava tra le sedie della sua orchestra, chiedendo man mano ad ogni ordine di musicisti di alzarsi in piedi, osservavo il pubblico scappare, perché chissà che fretta c'aveva, senza filare il povero omino vestito di nero che si inchinava e ringraziava... e lì pellicce e sciarpe e cappotti che svolazzavano nell'infilzare le braccia del pubblico in platea.

Ma sarà un fatto tutto italico (tanto ormai non c'è limite) o è plausibile che tutta la gente in sala abbia fretta alle 21.30 di martedì?? Ogni martedì?? Boh.

con questo interrogativo, vi lascio ed io mi butto tra le braccia... di morfeo (che avevate pensato?)
buona notte,
Robiciattola

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, sono Natalia.
ho avuto il piacere di ammirare la Argerich esattamente un anno fa qui a Crotone.
davvero un fenomeno.
buona giorntata.

Robiciattola ha detto...

Ciao Nat!
Già un fenomeno... speriamo sia calorosa almeno con gli amici! :) a presto e non perdere le Puppini Sisters a KR! baci,
Roby

Anonimo ha detto...

La Argerich è davvero un fenomeno. Alcune sue interpretazioni di Chopin restano dei punti di riferimento.
Quanto alla gente che se ne va ignorando i saluti finali... beh, la solita maleducazione... e non dico altro

Robiciattola ha detto...

Sogno di sentire la Argerich che "mi" suona il Rach 3, cioè il 3° concerto di Rachmaninov. Un sogno, davvero.
La solita maleducazione di gente che si vanta di essere abbonataaffezionata da 20 anni! e poi...

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