lunedì 11 maggio 2009

Cine visti - all'11 maggio

Gran Torino riesce, ancora una volta, ad essere così penetrante ed efficace nel suo intento che proprio non si può prescindere dall'eleggere Eastwood a prossimo occupante dell'Olimpo dei registi.
E' difficile, per molti, scostarsi dai film di Sergio Leone e da quello sguardo scuro e minaccioso, nonché dalla dinamicità inquietante di Callaghan, ma Eastwood dimostra ad ogni pellicola di essere un uomo presente, vivo e che lotta insieme a tutti noi. Colpisce la sensibilità, la scelta dei temi, soprattutto quelli sociali e come decida di declinarli in ogni fotogramma. Già in Million Dollar Baby, il pensiero si era affrettato a riconoscere la vicinanza al mondo femminile e la sensibilità nel raccontare la figura di un uomo chiuso e sofferente. Oggi Gran Torino offre due facce opposte, ma così reali che diventano disarmanti: l'uomo contro e l'uomo dolce, l'uomo coraggioso che si mette in discussione e ribalta la realtà creduta vera fino ad allora, anche in vecchiaia.

Lezioni d'amore è il nuovo fil di Isabel Coixet che ama sempre raccontare, con sommo stile (per nulla sopravvalutata) sentimenti e dolori. Il tutto è condito con buona musica, bravi attori e fotografia splendida. Questo è tratto da L'animale morente di Philip Roth. Credo sia un film intenso. La musica è perfetta, sublima ogni istante di questa storia raccontata e i due attori sono perfetti trovo. Le critiche in giro sono per nulla concordi a questa, ma io l'ho trovato importante. Non estremo? Forse, ma commovente.

In Diverso da chi? si trovano, finalmente, tracce di una autentica commedia, all'italiana, certo (perché cosa siamo??), ma godibilissima!!! E il merito maggiore si fa presto a conferirlo alla Gerini, una delle poche che dal palco di Boncompagni (Non è la Rai) è riuscita a non confondersi tra le più, ma ad emergere passetto dopo passetto. Possiamo esserne fieri? Si, per una volta.

Lei regge, sorregge tutto e tutti. Senza nulla togliere a Nigro e ad altri della cricca (non si può nominare Argentero che per quanto promettente, deve ancora maturare!), ma lei è la sovrana. E il film non è male, nel complesso. Dire molto molto carino.

Che - l'argentino è un film di Soderberg. Non lo amo proprio lui... Dunque mi chiedo come uno così decida di darsi a cotanta storia! Non delude. Il film è lungo e si chiude, incompiuto, rimandando alla seconda parte, Guerrilla, uscito due venerdì fa. Eppure la non esaltazione del personaggio non dispiace, anzi da un sapore di pura cronaca che non fa male, di questi tempi. Benicio Del Toro è perfetto. Tutta meritata la palma e la somiglianza, beh separati alla nascita! Fa piacere leggere e osservare le gesta di qualcuno che ci credeva, in un epoca in cui ci si poteva ancora credere... Chissà Guevara cosa direbbe oggi. L'avrebbero fatta una rivoluzione lui e Castro? Temo di no. L'unico appunto sull'inizio: la coscienza e i pensieri dell'argentino, proprio perché la prima parte doveva essere incentrata sulla persona e meno sulla rivoluzione, si sperava di trovarli più solidi e indagati.

E voi, cosa avete visto?
Robiciattola





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