mercoledì 1 luglio 2009

Saviano a sorpresa a Roma

La prima volta che si arriva alla Basilica di Massenzio, a Roma,
lungo via dei Fori Imperiali, si è colpiti da una bellezza immensa che subito dice: hai capito dove ti trovi?
Da ogni angolazione, da ogni punto di osservazione, tutte le inquadrature a comporre un'opera d'arte indiscussa.
Ieri, scendendo dai giardini di Colle Oppio alle 20.30, si vedeva uno scorcio del Colosseo con il tramonto rossissimo e un albero in fiore tutto viola in primo piano. Grandioso.
All'"interno" (ché in realtà è all'aperto!) della Basilica c'è un gioco di luci - anche artificiali - e colori mozzafiato, con il cielo che coreografa pure lui, prima celeste, poi rossicio fino al blu... notte. Tutto sembra essere lì al posto giusto.

La serata era ghiotta perché il Festival delle Letterature si è chiuso ieri sera con Roberto Saviano. L'evento è stato comunicato non più di 3 gg fa, in effetti, credo per questioni di sicurezza. Fuori c'era una ressa consistente, ma i posti erano solo 2000!
Qualcuno dice: lo ascolta solo chi lo vuole ascoltare, oppure chi già la pensa come Saviano, e poi la rivoluzione sarebbe convincere gli indecisi o la gente inerte, gli omertosi o i conniventi.
E' una verità, senza dubbio.
Ma le rivoluzioni si fanno dal basso e la situazione dell'Italia è talmente tragica (anche perché la politica/lo Stato è/sono malata/malato), a causa della capillare infiltrazione delle organizzazioni criminali nella vita quotidiana dell'Italia Meridionale, ma non solo, che ogni tipo di secchiata d'acqua gelata da parte di quei pochi che ne trovano il coraggio, è preziosa!!!
Saviano ha acquisito un potere con Gomorra. Questo potere risiede soprattutto nel fatto che la sua lotta, la sua personalità è diventata nota nel mondo e non è rimasto un fenomeno circoscritto a Napoli o all'Italia.
Forse proprio perché pochi hanno questo coraggio.
Si è parlato soprattutto di 'Ndrangheta calabrese, quella di cui si parla di meno, quella che ha ammazzato Fortugno e che ha occupato per un po' i media per la strage di Duisburg. E' proprio in quelle occasioni che s'è detto che l'attenzione data alla Mafia Siciliana, ha permesso alla 'Ndrina di agire indisturbata. Bel lavoro!

Dunque, mentre Saviano raccontava i fatti di cronaca, scorrevano le immagini di Antonio Giuliani che aiutavano a capire, a vedere, a dare un volto a qualcosa che spesso rimane troppo astratto e lontano. E' questo è un altro problema: io so, perché sono calabrese, perché ho vissuto 19 anni in Calabria, ma spesso la gente si lascia sfuggire la verità, il senso delle cose della quotidianità, il fatto che queste organizzazioni al Sud agiscano in un modo esplicito e alla luce del sole, mentre al Nord sembrano non esistere, ma si muovono nell'ombra.

E questo lo ha permesso lo Stato.
Lo Stato connivente nuoce a tutti più di qualsiasi altra persona singola.
Nel video durante il funerale di Falcone e degli uomini della scorta, non dimenticherò mai (ma credo - o spero - nessuno!) la moglie di Vito Schifani, che disse: «A nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato... lo Stato... » Disperata! Che dire?

E' stato importante ascoltare l'esortazione di Saviano (anche attraverso le parole di Borges o di Camus o di qualche magistrato!) a non tacere, non accettare, non dormire, non essere passivi. Quella di chi agisce così non è vita.

Ma anche questo Blog, chi lo legge?

Buona giornata,
Robiciattola

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