venerdì 19 febbraio 2010

Mostre. Donna: Avanguardia femminista negli anni '70

Ieri alle 18 c’è stato il vernissage della mostra Donna: Avanguardia femminista negli anni '70 dalla Sammlung Verbund di Vienna che resterà esposta alla GNAM di Roma fino al 16 maggio.
Avete tempo.

E’ un segnale molto positivo che si sia pensato di presentare una mostra del genere in una location così importante e storica della capitale. Si tratta infatti di un’esposizione di 200 opere, per lo più fotografie, ma c’è anche qualche altra piccola chicca, di 17 artiste che hanno sviscerato la femminilità in un momento storico in cui bisognava urlare forte – talvolta troppo, ahimè - una presenza, un’identità, diverse identità, una scuola di pensiero, una forma mentis differente da quella che da sempre era stata posta come dominatrice, quella maschile.
Qualcosa si è mosso. La provocazione ha spesso un effetto dissonante che cambia gli scenari, anche se può accadere che il risultato si ritorca contro, che diventi un’arma a doppio taglio, che si scatenino gli oppositori. E così invece che approfondire un tema, lo si affonda così che la gente non possa capire, perché non deve…

Le artiste sono: Helena Almeida, Eleanor Antin, Renate Bertlmann, Valie Export, Birgit Jürgenssen, Ketty La Rocca, Leslie Labowitz, Suzanne Lacy, Suzy Lake, Ana Mendieta, Martha Rosler, Cindy Sherman, Annegret Soltau, Hannah Wilke, Martha Wilson, Francesca Woodman, Nil Yalter.

Delle 17 donne, conoscevo solo Cindy Sherman e Francesca Woodman, ma mi sono piaciute molto anche Renate Bertlmann ed Eleanor Antin. La bellezza del susseguirsi di questi scatti sta nel fatto che fotografia dopo fotografia, questa mostra rivela la vera essenza di queste immagini e di chi le ha scattate: stare nel proprio tempo, studiando un corpo, un’identità e chi siamo noi donne, cercando nel profondo di stupire, di capire, per riflettere e non abbandonare. La ricerca è intima e personale, ma poi esplode.
Dove finisce la fotografa e comincia l’artista che diventa sociologa, politica, combattente per diritti civili basilari?
Gli artisti sono tutti un po’ così: appartengono visceralmente all’epoca in cui crescono professionalmente, ma qui si parla di una svolta, di un cambiamento, radicale e radicato.
La maggior parte di queste artiste sono ancora viventi. Le loro date di nascita oscillano tra il 47 e il 54, così da arrivare negli anni ’70 all’apice del talento, con il massimo della spinta, della voglia di stare davanti all’obiettivo, muovendosi per dire qualcosa.

La GNAM, acronimo di Galleria Nazionale d’Arte Moderna, per chi non lo sapesse, si trova in Viale Delle Belle Arti, 131 zona Parioli o zona Valle Giulia, fac. di Architettura.

L’orario:
domenica dalle 8.30 alle 19.30. (la biglietteria chiude alle 18.45). Chiusura il lunedì.
biglietti: Intero 10 euro, ridotto 8 euro.

buona visione,
Robiciattola

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