domenica 12 settembre 2010

Claude Chabrol (Parigi, 24 giugno 1930 – 12 settembre 2010)

E' morto oggi, a 80 anni, dopo più di 70 film all'attivo, un regista che rimarrà tra quelli che amo di più. Non per niente, anche lui apparteneva alla Nouvelle Vague, cui ho detto qualche parola già alla morte di Rohmer.
Diciamo che con la morte anche di Chabrol, i nuovi registi francesi devono raccogliere il fardello dell'eredità. O di una nuova... "Vague", perché no?

Chi ha visto i suoi gialli, non può averli dimenticati, un pizzico di humour nero, follia, cinismo e, in alcuni degli ultimi film, persino un connubbio che me l'hanno fatti amare ancora di più: Isabelle Huppert! Quale migliore inerprete per impersonare le protagoniste delle sue storie.

Dal primo Le beau Serge, e poi a seguire Landru, Le donne facili, La Tigre ama la carne fresca, fino a Stephane, una moglie infedele.
Madame Bovary, Un affare di donne e, ancora, dal romanzo di Georges Simenon, L'inferno con Emmanuelle Bèart, senza dimenticare Il buio nella mente (con due super Huppert & Bonnaire) o Grazie per la cioccolata.


E... grazie a Chabrol, per esserci stato.
P.S.: Articolo da Le Monde.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

pian piano nel mondo dell'arte e, dunque, dell'anima e dell'uomo, sta scomparendo un secolo generazionale di irripetibili menti legate con le vene al cuore.
Poveri noi orfanelli, su quali spalle troveremo conforti e trampolini a slanci (anche) pindarici?
Lupessimista :)

Robiciattola ha detto...

forse diversi. ci dovremmo disabituare a quello che abbiamo avuto, per riabituarci al nuovo. ed è possibile, ma temo che la malinconia ad un certo punto arrivi.

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