domenica 19 settembre 2010

Una piovosa domenica pomeriggio

Premesso che se andassi su un'isola deserta porterei con me Blue di Joni Mitchell, Pearl di Janis Joplin, il songbook di Gershwin cantato da Ella Fitzgerald, Peccati di gioventù di De Andrè, no, vabbè, ma parliamo di donne. Dunque, dicevo, Under the pink di Tori Amos, Tuesday night music club di Sheryl Crow, Ainda dei Madredeus (tutti uomini ok, ma canta Teresa Salgueiro, perciò...), Sarah Vaughan e Nina Simone... qualsiasi cosa, Dummy dei Portishead e sicuramente sto dimenticando qualcuno o qualcosa, ma oggi pomeriggio mi è venuta voglia di riascoltare Jagged little pill di Alanis Morissette.



Beh, quanto l'ho ascoltato, consumato, adorato, cantato (sotto la doccia e fuori) e quanto è bello riascoltarlo...
Di lei, oggi, non so niente, se non che ha il pancione e sta per partorire (ché talvolta si incontrano questi articoli sulle mamme VIP su Repubblica. mah!). Non so niente della sua musica, perché a parte la voce splendida, incazzata, urlante, ma appassionata, innegabilmente, colei che ha partorito questo disco non ho idea di che fine abbia fatto. Passo passo si è avvicinata sempre di più allo star system, alla musica un po' più commerciale, insomma, niente più PERFECT, ma comunque IRONIC!



Ecco, però quando ascolto i live di quegli anni, con lei ragazza appassionata e felice, mi commuovo e ricordo il primo e unico concerto a cui sono stata, sull'onda del successo di JLP. Era qui, a Roma, nell'area dell'ex mattatoio a testaccio, dove sorge la Città dell'altra Economia (firmate la petizione affinché non venga privatizzata!!!). Oppure di quando, in Irlanda, nell'estate del 1996, la si ascoltava suonata/cantata, in ogni angolo di strada (soprattutto Head over feet).

Perfetto. Io penso.
Difficile farne uno altrettanto bello.
E credo che tanti l'abbiano dimenticato proprio perché la qualità del suo materiale è andata peggiorando.

Ma qui volevo solo ricordare Jagged Little Pill.
Poi basta.

buona settimana

2 commenti:

Anonimo ha detto...

per quale motivo su un'isola deserta ci si dovrebbe portare della musica? si passerebbe dalla malinconia (presto), alla noia (dopo un po' anche un capolavoro stanca) fino al pernicioso 'effetto noriega'.
o no?

G-wilson

Robiciattola ha detto...

ma io non ho mai detto che porterei solo la musica con me! ho detto che della musica, porterei quello. poi il resto che metterei in borsetta mi aiuterebbe, alternandolo a ciò di cui sopra, a non imbattermi nella noia, per non rivanre i capolavori. la malinconia credo verrebbe comunque, su un'isola deserta. che dici G-wilson?

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