domenica 22 maggio 2011

The Tree of Life - Terrence Malick (scritto sabato 21 maggio, una sera prima)


Ieri sera sono stata a vedere The Tree of Life di Terrence Malick, perché amo Terrence Malick.
Sapevo bene di non potermi permettere di addormentarmi, sebbene fossi molto stanca, sebbene fossero le 21.30 di venerdì, di un complicato venerdì.
The tin rede line (La sottile linea rossa) l'ho visto, quand'è uscito, una sera in cui sono rimasta folgorata dalla regia inaspettata di questo signore. Inaspettata, perché solo così può essere una reazione di chi è abituato a vedere film di guerra, nel senso più classico del termine: battaglie, gridate, spari, liguaggio  da commilitone o gerarchico e i fatti, raccontati alla bell' e meglio. In quel film, invece, sono venuti prima di tutto la poesia, le riflessioni di questi soldati, dunque un'introspezione tale che ha generato sorpresa, meraviglia, scompiglio e adorazione. Un cast stellare, all'epoca, per i pensieri dei soldati, la filosofia, le riflessioni.

Ieri non sapevo bene cosa aspettarmi. Speravo, mi ripeto, solo di non dormire.

Non ho dormito.

Ma è successa una cosa, a fine film, per a prima volta. La sala, appena comparsi i titoli di cosa, ha detto: ahhhhh, finalmente è finito. E... beh, che dire?
Un film sulla vita.
Un fillm sulla famiglia.
Un film sui cambiamenti, sulla grazia, ma anche sulle riflessioni, sui rimpianti.

Ho pensato, ad un certo punto, alle Quattro Volte (di Michelangelo Frammartino), ma anche a Kubrick e alle sue musiche perfette, sulle immagini perfette.

Una ragazza ha detto: me so fidata de Cannes. Ma io sono severa, su questo. Il pubblico è leggero, non si informa a dovere: gli basta dare uno sguardo al cast e via. MA LA STORIA CHI LA SCRIVE??? E CHI LA GIRAAA??? Bene e allora un interprete, per quanto non sia male interessarsene, potrebbe anche non essere così rilevanti (visto le scelte discutibili che fanno molti bravi attori).

Dunque, si prega il gentile pubblico, di informarsi su CHI E' TERRENCE MALICK, prima di introdursi nella sala del cinema, perché non si tratta del solito filmetto con Brad Pitt.

Detto ciò. Leggo dell'estasi di Curzio Maltese e della titubanza di Paolo Mereghetti. E... bè, devo dire che non sono convinta al 100% nemmeno io, come Mereghetti, ma nel complesso mi  è sembrato un film di rara poesia, con immagini meravigliose, spettacolari "2001 odissea nello spazio" STYLE. E poi, il ruolo della madre era commovente, di speranza, di pace, di amore. Profonda bellezza.
Bradi Pitt bravo, ma invecchiato, appesantito ed escludo che possa essere il ruolo richiesto per il film, tuttavia...

Insomma,  io non ho sospirato.

Aggiornamento: Vincitore della Palma d'oro a Cannes 2011.

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