mercoledì 24 ottobre 2007

Sean Penn, attento a te!!!

Eh, si, tra poco uscirò dal mio piccolo tugurio (l'ufficio, non casa!) e mi recherò in quel della Festa del Cinema per assistere alla PREMIERE di Into the Wild, il nuovo film di Sean Penn tratto da un libro di Krakauer - Nelle terre estreme, un pò stile Jack London, che adoro.

Per me, Sean Penn è un piccolo uomo grandioso che lotta contro le furie dello star system hollywoodiano e lavora con uno stile ed una bravura che adoro sempre di più, dai tempi di
Dead Man Walking.

Ecco, stasera mi trasformerò in una ragazzina 15enne (e spero che il mio amichetto non me ne voglia), urlante (?!?!?!? noooo) e delirante, perché mi troverò davanti a quell'occhio ammiccante, tra i più fascinosi (tra gli altri, UBER ALLES, Sean Connery)...

Mi porto un tappetino cerato, per gettarmi a pesce sul RED CARPET e presentarmi al suo cospetto!!!

A parte tutto il delirio e l'adrenalina in corso, direi che tra i DIVI è uno che stimo, dato il suo impegno politico.

Mystic River e il suo cortometraggio del 11 settembre 2001, sono tra le ultime cose che ho amato di più.

Insomma, non è tra i miei registi preferiti, ma direi un personaggio importante che, quando parla, non apre la bocca tanto per parlare!!!

Approfitta della sua fama, per passare bei messaggi alla società.
Quello che dovrebbero far tutti, in fondo!

baci abbracci e tanti Sean Penn a tutti,
Robis

3 commenti:

Anonimo ha detto...

...amichetto, sean?

Robiciattola ha detto...

eh certo!
... siamo andati a scuola insieme!

r

Anonimo ha detto...

into the wild è poetico e lunghissimo. un buon film-romanzo, l’epica facile ma coinvolgente della letteratura cui si ispira e riferisce in maniera esplicita dalle citazioni nei dialoghi, alla storia, ai testi di molti brani, etc: jack london e dintorni. ma profondità zero. il messaggio – qual è? – viene affidato quasi esclusivamente a tonnellate di retorica paracula, soprattutto dal punto di vista registico-stilistico: flashback, voci fuori-campo, scene in slow motion. quindi un ottimo film per adolescenti: avventura, qualche interrogativo esistenziale, musica, panorami. that’s all folks. è un romanzo d’appendice che va visto per quello che è: evasione. ma sean penn prova ad andare oltre. a suscitare interrogativi, a far venir voglia di scavare sotto. aspetto, aspetto per tutte le due ore e diciotto minuti. ma niente. titoli di coda, applauso in sala. come al pilota all’atterraggio nei voli con comitive thrash. lacrima facile di molti tra il pubblico. io li manderei in alaska (“alaska, alaska. not the town”)

|| ghezzi-ter ||

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