martedì 29 luglio 2008

Bjork alla Cavea: Volta tour

Oh.
Mentre ascolto la meravigliosa Colonna Sonora di Into the wild (scritta tutta da Eddie Vedder!!!), mi ritrovo a fare un mini bilancio del concerto di Bjork di venerdì scorso alla Cavea dell'Auditorium.
Ore 21, euforia, folla, cancelli chiusi e due o tre omini a visionare tickets.
La mia macchina fotografica rimane al guardaroba e a me solo un biglietto arancione in tasca. Cavolo. Avrei voluto fotografare tramonto & co, con tanto di sagome delle sale/capodogli (a me paiono balene, sempre detto!) e invece, niente.
E una volta entrata, vengo inondata di flash, no non sono diventata una VIP/Star, senza che ve ne siate accorti, solo che tutti gli altri saranno stati più furbi di me, nascondendo la loro fotocamera in modo che non potesse essere sequestrata!!!
SOB.
E' la seconda Islandese, dopo i Sigur Ros, quest'estate. Mi chiedo se il freddo che c'è da quelle parti, sia fonte di ispirazione, perché mi pare proprio che entrambi abbiano una marcia in più, delle idee concrete, visionarie come piace a me, innovative, sperimentali...

Appena lo spettacolo è cominciato, siamo rimasti tutti strabiliati e ogni tanto mi giravo ad osservare le facce delle persone, per coglierne la meraviglia, lo stupore, il piacere e così era, in quasi tutti.
Coinvolgente, spettacolare poche volte mi è capitato di definire una performance.
Tutti coinvolti sul palco, dal gruppo di fiati composto di sole donne, vestite da... indiane (?) ai suonatori che si sono inventati di tutto, dal magnetismo a luci e luci a suoni. Ha fatto tanto da Post e, in generale, da vecchi album e l'ho apprezzato, perché, ultimamente, non mi sono tanto lasciata affascinare dal folletto islandese.

Avevamo la scaletta sotto il naso e abbiamo sbirciato i titoli: Hyperballad era la terzultima prima del bis. Ma deve avere ulteriormente accorciato e saltato qualcosa. In definitiva, il concerto è durato 1 ora e 20. Certo, a 43 anni non è un gran traguardo, soprattutto per quello che costa il biglietto (dai 60 ai 120 euro!!!) e considerando che personaggi importanti più in là con gli anni, suonano per ore. Tipo?
Mi hanno appena detto di Leonard Cohen, stesso luogo, ieri sera.
2 ore e 20.
74 anni, dico.
Springsteen è un altro che non semra mai stanco e suona all'infiinito.

Ai concerti di questi veri artisti si riesce a cogliere il desiderio di interagire col proprio pubblico: il gusto, il piacere di suonare e volerlo comunicare con forza. E' una carica in più.

Invece questi nuovi artistucoli (per carità, rispettabilissimi per la sperimentazione e tutto il resto!) si danno col contagocce, in pillole, o le sbagliano ste pillole che invece di migliorare la performance, ne mozzano la qualità.
Esibirsi dal vivo è parte dell'artista.
Bello spettacolo, ma spero di vedere di più, ancora.

Ah ... per la modica cifra di 60 euro, ma c'erano anche i biglietti da 120!!!
Ne parla pure Assante sul suo Blog: http://assante.blogautore.repubblica.it/2008/07/29/ (... italiano a parte: "Se a Bjork non andava di andare in giro a cantare tanto vale che restava a casa." ASSA', MA IL CONGIUNTIVOOOOO?? LA CONSECUTIO??? BAH... I MISTERI DEL GIORNALISMO DI OGGI!!!)

besos,
Robiciattola

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