venerdì 26 settembre 2008

Le tre scimmie

Palma d'oro a Cannes per la miglior regia.
Un ex fotografo indaga i volti e le inquadrature tanto da renderle perfette e terribilmente affascinanti, che quasi si desidera di tuffarcisi. Il seppia poi sottolinea ogni ruga, ogni maledetta espressione, dal sorriso alla lacrima netta su una guancia.
Questo è Nuri Bilge Ceylan, il regista di Uzak.

Il consiglio, tuttavia, è di certo quello di evitare di andare a vederlo allo spettacolo delle 22.30, o quantomeno, se lo fate che sia sabato o domenica! La nostra vita scandita dai ritmi dell'ufficio: buttatigiudalletto, bevi al volo un caffè, salta su un mezzo, arriva in ufficio e subito operativa non permette di godere di alcune pillole di bellezza, durante i giorni feriali.

Perché, è vero, la Palma d'oro è alla regia e su quello non si può obiettare nulla.
La storia, infatti, non ha una trama realmente accattivante e il tutto si sarebbe potuto svolgere tranquillamente in una manciata di minuti... esagero, ovvio.
Ma l'impressione che ho avuto, mai come in questo caso (visto che adoro i film "lenti"!), è quella che la storia si sia protratta, sullo schermo, più del dovuto.
Un piccolo pezzo di pasta per pizza, schiacciata col mattarello fino a renderla sottile e molto fragile.
Nella parte finale, in particolare, il protrarsi della storia diviene quasi inutile, un esercizio di stile, ancora nelle inquadrature e nei volti dei protagonisti.

Voglio una bella storia.

buon venerdì a tutti,
Robiciattola

OGGI ESCONO:

- Robert De Niro e Al Pacino (Sfida senza regole). Bah. Eviterei.
- La mummia... arieccola.
- Un segreto tra di noi. Willem Defoe mi incuriosisce sempre, ma non credo fino a questo punto, poi chissà.
- Parigi. Con Juliette Binosche (ops! m'è scappata una "s" di troppo! Sorry, pensavo già a Klapisch!!!). Forse Klapisch ha girato un film finalmente diverso da quelli sugli erasmus!!!

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