lunedì 25 gennaio 2010

Cine visti

Dieci Inverni
di Valerio Mieli con Isabella Ragonese, Michele Riondino

Questo è un film di quelli che potrebbero essere vittima di sottovalutazioni da parte del pubblico, ma che se poi si vanno a vedere, sanno lasciare quel po’ di sorpresa che non t’aspettavi, quel tanto di meraviglia per la semplicità e la dolcezza.
Non ci vuole tanto a fare un bel film, quando hai due facce convincenti e una storia carina, originale, semplice, senza pretese, ma fatta di parole giuste, bella fotografia, tempi perfetti.
No, non sto incensando Valerio Mieli, ma il suo film!
Lui, Silvestro, l’avete visto in Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari con Elio Germano; Lei, Camilla, in Tutta la vita davanti di Virzì.
Bravi entrambi, ma lui più di lei. Bella l’ambientazione lagunare non da... Lidò. Intriganti gli intermezzi degli anni che passano, anche senza che loro riescano ad incrociarsi. Banale la storia? No, e perché? Il film gira, batte il tempo. E’ preciso.
Il cameo di Capossela - Parla Piano - poi è una chicca, per la canzone che calza a pennello sulla storia e per l’ambientazione intorno per cui lui sembra tagliato!
Diamo forza a queste prove nostrane. No?

Sherlock Holmes
di Guy Ritchie con Robert Downey Jr., Jude Law, Rachel McAdams

Guy Ritchie ha la capacità di urtare il sistema nervoso di chi scrive, perché trovo che dopo i buoni esordi di Lock & Stock e Snatch (con uno strepitoso Brad Pitt), da buon cinema indipendente inglese, Mr. Madonna, come lo si chiamava fino a poco tempo fa, abbia perso la bussola, la rotta, la sua identità, insomma. Una rovina, ammesso che fosse una promessa. La teoria è che la vicinanza di Louise Veronica Ciccone, e il suo successo planetario, gli abbiano talmente dato alla testa che non è poi veramente riuscito a imbroccarne una, o meglio è diventato sempre più schiavo dello Star System!
Esempi? Travolti dal destino – remake dell’omonimo film con la Vitti e Giannini – o Rocknrolla sono esempi di come bruciarsi. Detto questo torniamo all’investigatorio (!) british.
Il film si regge tutto sull’interpretazione ottima di entrambi i protagonisti, english chi lo è – Law – e chi lo fa bene – Downey jr.. Il resto mi pare cupo, ma nell’insieme funziona… Temo tuttavia che le doti, presunte, di Ritchie c’entrino poco, questo rientra tra i film di cui quasi nessuno, la maggior parte, conosce il regista. Le doti di Holmes sembrano quasi magiche, più che di un abile investigatore. Che dirà Arthur Conan Doyle? Qualcosa è stato stravolto. Ci sarà un sequel, si crede. Si teme? Qui si ricorda il cartone animato, nel quale Holmes rispettava il suo alter ego, tuonando con il classico: “Elementare Watson!”. Da vedere comunque.
buone visioni,
Robiciattola

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