venerdì 15 gennaio 2010

L'eleganza del Riccio VS Chocolat

O meglio, L'eleleganza del Riccio e Chocolat!
Ieri sera sul quarto canale - come direbbe mia nonna - è andato in onda Chocolat - il film.
Non appena la voce narrante della piccola Anouk ha cominciato a descrivere i personaggi del villaggio di Lansquenet, il pensiero ha compiuto delle analogie con L’eleganza del Riccio (il best seller di Muriel Barbery. Il confronto, in effetti, sarebbe tra i due libri, più che tra film!).
Due libri molto simili: protagoniste con personalità molto forti, intorno alle quali girano tutta una serie di satelliti, figure interessanti che si scuotono nell’interazione con le prime. Il tutto in un microcosmo (il villaggio o il condominio) che amplifica, sottolinea, chiude e shakera i dettagli.Il bigotto villaggio di Lansquenet o l’ipocrita condominio di Rue de Grenelle numero 7. Entrambi rappresentano la società distorta con tutti i suoi cliché e con le menti inibite dalla consuetudine o dai pensieri calcificati e mai più smossi.Vianne Rochè e Renée sono entrambe un tornado, a loro modo. Due donne diversissime, ma comunque rivoluzionarie: la prima rovescia l’ordine con la cioccolata che è il mezzo, la seconda sovverte se stessa, ma non lo comunica, se non a chi le si avvicina a mente aperta.
E’ uno stile simile di raccontare una storia.
Forse un adolescente prova oggi, leggendo questi due romanzi (ma un adolescente legge questo??), quello che io ho provato leggendo Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop (di Fannie Flagg che ha sceneggiato pure il film Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, premiato con un Oscar alla migliore sceneggiatura): più asciutto, più rudimentale, ma emozionante, forse più realistico, ma straordinariamente coinvolgente.
Ai puristi che non apprezzano questo stile (e c’è tanta gente a cui questi libri non sono piaciuti!), si può/deve obiettare che trattasi di romanzi leggeri, scritti in modo facile, scorrevole e user/reader friendly e perché no, ogni tanto? Certo che sarebbe meglio, per un adolescente, dire “W i classici” o buttarsi su libri intelligentemente mirati a loro, stile Benni e/o Pennac, ma anche un po’ di dissacrante leggerezza nella vita...
Towanna forever!

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