L'uso scorretto delle parole

Durante queste feste si è sentito, più del solito, dunque una tremendissima ascesa, pronunciare la parola Befana in luogo di Epifania.
Si informa che il nome corretto della festività in calendario il 6 gennaio è Epifania, mentre la Befana è quella vecchietta che con le scarpe tutte rotte, lo scialletto da nonna e gli occhiali da presbite che porta il carbone ai bambini cattivelli (e qui casca l'asino! I genitori hanno riempito le case di regali a Natale, dunque non sono coerenti nel far trovare carbone ai piccoli in casa, a meno che non abbiano qualche messaggio subliminale da far giungere...).

Ma torniamo a noi.
La gente spesso dice, da anni ormai, cosa vuoi per la Befana? oppure dove vai per la Befana?
E ci si arrende, dopo un po'.
Un merito della TV, quando fu introdotta nelle case degli italiani, è stato proprio quello di combattere, più o meno inconsciamente, l'analfabetismo. Adesso mi sembra che remi contro, visto che anche nei TG si sente dire:
- quali sono i programmi degli italiani per la Befana?

L'errore, ripeto, sta nel fatto che la Befana non è la festività.
Come comprendere l'arcano???
Facile! E' come dire:
1) cosa vuoi per Babbo Natale?
2) cosa fai per Babbo Natale?
che è il personaggio e non la festa. Le frasi corrette sarebbero, come sono:
cosa vuoi per Natale o cosa fai per Natale, che è la festa, in effetti.

Dette come sopra, invece, avrebbero altro significato e le risposte potrebbero essere:
1) un bicchiere di latte caldo così si riscalda un po', dopo il lungo viaggio fatto;
2) sto cucendo un maglione di lana rossa, così che possa indossarlo sotto la casacca, per stare più caldo mentre trotta con le renne.

:)
chiaro?
a presto