lunedì 1 febbraio 2010

Cine visti

La prima cosa bella di Paolo Virzì

Il titolo è preso paro paro dalla canzone di Nicola di Bari che durante il film riecheggia continuamente, fino alla prova finale della cover cantata da Malika Ayane.
Il film è una commedia fatta bene, con un risvolto drammatico piuttosto acuto. Si “rischia” di passare da una risata di gusto ad un singhiozzare con le lacrime salate assai. La storia è ben costruita, i flashback sono posizionati in modo da descrivere e da mostrare gli anni ’70 resi da un ottimo contorno di scenografie & co.
Il cast è interamente solido e preparato. Tutti livornesi improvvisati o poco meno: dalla Sandrelli alla Ramazzotti e perfino il romanissimo Valerio Mastandrea in una splendida prova. La Pandolfi poi, per fortuna, dopo una consistente deriva, la si scopre sempre migliore!
Sulla Ramazzotti c'era qualche dubbio che aleggiava da Tutta la vita davanti, dello stesso regista (che poi ha deciso di sposare la Micaela!), nel quale interpretava la bella romanaccia spiantata, ma ci si chiedeva - come succede spesso -: è brava o interpreta se stessa? Poi l'abbiamo vista in Questione di cuore della Archibugi, nel quale era la moglie di Kim Rossi Stuart. Bravina anche lì, ma anche lì romanaccia, appunto. Poi s'è vista in una puntata di Parla con me, sul divano della Dandini, mentre tentava di parlare un italiano ripulito. Dunque conferma: è proprio così! Però è anche brava, perché in questo film lo è e parla in livornese! Evviva!
E quindi non c’è che da gioire, quando l’Italia dimostra di sapere fare dei film godibili che sanno far piangere, ma soprattutto far sorridere.
Anna è una bella figura da raccontare con tutto ciò che le gira intorno i figli, i sogni, i rimpianti, la gioia che alberga in lei e l’amarezza, la vita difficile, i rapporti spezzati e poi recuperati nel suo cuore.
Alla speranza però non c’è mai fine. Questo è. Bravo Paolo!

buona visione,
Robiciattola

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