lunedì 8 marzo 2010

Il calore del sangue di Irene Nemirovski

Sono arrivata a pagina 50 e poi ho cominciato a cogliere una sensazione perduta, come di qualcosa che non si gode a fondo. Perciò, durante un viaggio in treno bello lungo, ho deciso di ricominciare dall’inizio ed ho finito questo piccolo libricino tutto d’un fiato.
Sembra che in ogni parte la storia sia raccontata da occhi ogni volta diversi, che ogni capitolo sia di tale profondità, riguardo a quello che la Nemirovski vuole raccontare di quel personaggio, per cui si riesce a costruire molto di più di quello che si poteva immaginare.
I sentimenti affiorano, conquistano, destabilizzano, struggono, vanno oltre.
Adelphi ha pubblicato questo libro con la copertina rossa e nessun colore poteva essere più indicato: per il sangue del titolo, ma anche per il calore. Entrambi questi elementi riportano a un modo di rigenerarsi, di rivivere, di ritrovarsi nel profondo di un cuore, di un corpo.
L’amore è in ogni parola e, appunto, solo questo dona ad ogni personaggio il coraggio per affrontare le storie che si intrecciano. Morendo, ma tornando comunque a far parte della vita e dei pensieri di chi ci aveva rinunciato. Perché chiunque s’ammali d’amore, riesce sempre a gridarlo, a non vergognarsene. A riviverlo, dunque, dentro il proprio cuore.
Il contesto è quello di una borghesia ebrea francese. La borghesia che spesso, nel passato, ha dato ispirazione agli scrittori per le storie d’amore nascoste, taciute, rinunciate. Di ogni epoca.

Buona lettura.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si potrebbe avere un piccolo resocnto della tue esposizioni? O, almeno, una riferimento alle foto esposte?

K.

Robiciattola ha detto...

http://www.flickr.com/photos/pirkipetola/collections/72157623591343152/
a questo link si può trovare la cartella exihibitions che riporta le foto esposte.

ciao,
r

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...