martedì 26 ottobre 2010

Becero giornalismo e qualche mosca bianca

Si è parlato spesso, in questi giorni, dell'ormai becero trattamento delle informazioni da parte dei giornalisti, soprattutto in riferimento a fatti di cronaca. Tutto diventa carne da macello. In nome del numero di copie vendute. La qualità di un articolo, dunque, è tutta da vedere. Come è stato per la TV il rapporto qualità/share. In nome del secondo, la prima è caduta in disgrazia.
Internet, in questo, ha fatto sfondare qualsiasi porta, senza scrupolo alcuno. Non è più cinismo, ma proprio cattivo gusto, inutile sensazionalismo.
Intercettazioni di qualsiasi genere, tranne che quelle davvero utili, riprese, plastici, chiacchiere su chiacchiere.

Perciò poi, scoprire che ancora qualcuno resista a tutto questo, è sempre una bella notizia. Una notizia della, o nella, notizia.
E così ha fatto Mario Calabresi, direttore de La Stampa. Ha buttato le registrazioni delle confessioni di Michele e Sabrina Messeri. E l'ha dichiarato nel suo editoriale, spiegando i suoi perché. Ed è giusto che l'abbia fatto. In questa epoca, anche spiegare le cose giuste ha un senso.

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2 commenti:

Andrea ha detto...

bè, la sai una cosa? oggi pensavo proprio la stessa cosa di Mario Calabresi. Concordo infatti sul NON divulgare certe oscenità. E' assurdo! e poi ci lamentiamo della società corrotta e cinica, dei soprusi, quando poi siamo noi stessi i primi a cercare lo scoop, il sangue, qualcosa che faccia salire l'adrenalina! Quegli audio non credo vadano divulgati, come non andava mantenuta la diretta a Italia-Serbia!
Ma so di essere una delle poche voci in un coro di forsennati arrivisti!

Ciao.. ti abbraccio

Andrea

Robiciattola ha detto...

... che poi finisci per diventare quello strano.
e allora viva gli strani!
e i matti!
:)

'bbracci, r

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