venerdì 27 maggio 2011

Cristina Donà, dal 7 maggio a oggi, il concerto su Radio 2


Stasera alle 21, su Radio 2 sarà trasmesso il concerto di Crsitina Donà tenutosi all'Auditorium Parco della Musica di Roma, il 7 maggio scorso. In Sala Sinopoli.
Il sito e la newsletter lo annunciano dicendo che è stata una data importante ed emozionante, perciò vale la pena ascoltarlo. E chissà, mi chiedo, se dal solo ascolto, trasuderà tutta quell'emozione che ho provato io, e con me tutto il pubblico, nel sentirla esibirsi con tutta la carica che si porta sempre appresso.

Sala Sinopoli, dicevo, prima fila, io da sola, amici sparsi. Ho preso il biglietto presto, ché non potevo più aspettare. Non ho i miti, io, nella musica. Non ho miti. Ho persone che stimo molto e lei è una di quelle.
E' ironica, autoironica, semplice, sensibile, un vulcano di energia, è simpatica, è BRAVA! E' un'artista seria.
Quando lei ha cominciato a pubblicare album, io non ero ancora approdata in capitale. L'ho sentita la prima volta ad Enzimi, sul palco, quando si faceva... beh, non avevo ancora punti di riferimento certi... mi sembrava vicino alla stazione Tiburtina. Possibile? Doveva essere il '98... uhm, un sacco di tempo faaa!!

Amore a prima vista (o a primo udito! come suona male, però!)... cd come se piovesse. Una voce calamitosa (Si, ok, si dice calamitata, lo so benissimo, ma calamitosa racchiudeva in sè anche il concetto di un senso di sentimento).
Comunque magnetica. E quest'ultima prova in Sala Sinopoli è stata straordinaria. Questa sala è quella di mezzo, come grandezza. E' una sala giusta, intima e concentrata (la Petrassi la odio!). Tutta per lei.

La scaletta era costellata di questo ultimo disco "Torno a casa a piedi". Comincia a cantare Bimbo dal sonno leggero. Interessante, pop, da scoprire, con 2 o 3 chicche vere, da lacrime. Nelle intercapedini, poi, si è dedicata completamente agli affiscionados, ha eseguito i brani storici, sparsi ed io lì pronta a fare le mie richieste, all'uopo. Non ce n'è stato bisogno.

Così, dopo essermi ritrovata, al momento di Un esercito di alberi, con la pelle d'oca addosso, il momento di sicuro più emozionante, per me, è stata l'esecuzione di L'aridità dell'aria. La band si è dileguata e lei è rimasta da sola sul palco. Da sola, si fa per dire... era li a schitarrare con la sua. Era lì pronta a gridare "...a frantumarloooo". Una forza, una carica incredibili.

E, nel mentre, una chiacchiera. Fino a che, alla fine, la Cri ci ha chiesto di andare tutti sotto al palco ed è partita con Triathlon (cantata, sul disco, con Samuel dei Subsonica, che ho visto, per la prima volta alla stessa edizione di Enzimi di cui sopra). Anche li, la platea è venuta giu. Tutti in piedi, Daniele Silvestri compreso (si scambiano spesso le band, questi due qua), a ballare.

Bellissimo concerto. Emozionante. Adrenalinico.
Ero seduta da sola, in prima fila e pensavo, all'inizio tra me e me, che stavo lì a godermi quelle canzoni in un modo così intimo, così reale. Ho provato sensazioni diverse, ma tutte belle, tutte veloci e tutte a fior di pelle. La musica è questo per me. Emozione. Spesso non riesco a interagire ed il motivo sarà pur questo: manca un poquito de corazon.
Un concerto di chi si vuole divertire e condividere con il pubblico. Era il concerto di una persona vicina, non di una star.

Grazie

Vi lascio una chicca, semplice e tanto pop, perché sto concetto della seta e delle ortiche mi piace assai:

Più forte del fuoco e dell'acqua che scende
c'è solo l'amore, esiste da sempre.
L'ho visto arrivare in un'alba cometa,
ha il tuo stesso sapore e lo sguardo di chi aspetta.


Più in alto dell'aria la terra si perde
rimane l'amore, il resto, forse, non serve.
L'ho visto tornare che non ci pensavo
e con poche parole, sai, mi ha ricordato...


che sei tu il suo riflesso,
che tu il suo riflesso.


C'è quella frase che dice:"chi ha già provato le
ortiche riconosce la seta".


Tra le distese e le case vorrei poterti incontrare, per dirti...


Più grande del sole e di quei grattacieli
è di certo l'amore anche se non lo vedi.
Un demone e un santo, la stessa moneta.
Se l'odio ti schiaccia l'amore
come sai ti risolleva.


E sei tuil suo riflesso
e sei tu il suo riflesso.
Devi guardar le ferite
se hai già provato le ortiche riconosci la seta.
Tra gli aeroporti e le case vorrei poterti
incontrare per dirti che sei come la seta.


E sei tu il suo riflesso
tu il suo riflesso.
(Più forte del fuoco, Torno a casa a piedi)

buona scoperta, di qualsiasi scoperta si tratti.

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