martedì 7 giugno 2011

12 e 13 giugno: strumento di DEMOCRAZIA DIRETTA: il Referendum!

Qualcuno oggi mi ha detto che negli ultimi 16 anni, nessun referendum ha avuto esito positivo (e no, non mi ricordavo, non avevo contato!). Ovvero nessun referendum POP (sì, come la musica, sempre nella stessa accezione di popolare), negli ultimi 16 anni, ha mai raggiunto il quorum. Su wikipedia, sotto alla parola referendum, trovate alcune spiegazioni/definizioni. Le più pregnanti, le ho messe di seguito:


La parola referendum riprende il gerundio latino del verbo refero, "riferisco" e indica comunemente lo strumento attraverso cui il corpo elettorale (noi, voi, insomma, i cittadini italiani! ndr) viene consultato direttamente su temi specifici; esso è uno strumento di democrazia diretta (ricordate questa parolina? DEMOCRAZIA. ndr), consente cioè agli elettori di fornire - senza intermediari - il proprio parere, o la propria decisione, su un tema oggetto di discussione.
(...)
Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare (bello, no? ndr), sancita all'art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana.
L'esito referendario, espressione di questa sovranità, è una fonte del diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo.
Detto questo, dunque, sarebbe interessante capire perché riterreste in cuor vostro, domenica e lunedì prossimi, di non andare a votare. I referendum spesso sono battaglie ideologiche che diventano bandiere di un partito. Chi le porta avanti ne fa una lotta politica. Per partito preso! :)
Ma non è così, in realtà. Nella pratica, infatti, potremmo tutti quanti avere interesse a che l’acqua non venga privatizzata o che non si costruiscano centrali nucleari in questo paese… poi magari, mi direte, che il legittimo impedimento è una cosa che potrebbe interessare a una certa parte politica, più oggettivamente, ma per il resto direi che questo referendum agisce nell’interesse comune.
Chi non vota, quindi, dimostra solo di non voler esercitare un suo proprio potere sovranamente democratico, di sua propria sovranità – mettiamoci il carico, sul concetto, va… – visto che ogni singolo vota conta e non siamo mai tanti da dire: vabbè, ma è una goccia nel mare… NO. I voti per i referendum, in Italia, constatato che non si raggiunge sto quorum da 16 anni, sono preziosi come il pane, come… l’acqua, pensate un po’. Preziosi, ripeto.

Non c’è niente di meglio, dopo l’affogamento delle elezioni di metà maggio per le amministrative, che formulare un’idea propria sui quesiti ai quali ci si chiede di rispondere e andare a votare, cercando di mantenersi asettici e senza seguire indicazioni dai partiti. So che è difficile, perché appunto, diventa sempre il solito gioco di potere tra destrasinistracentro – a nostro scapito, tra l’altro –, però tentate. Anche perché il gioco di potere è il referendum, a prescindere dai temi dei quesiti, nella lotta che si consuma tra i poli. Ed io, francamente, sono un po’ stanca dei giochi di potere che paghiamo noi, perché quelli là non sono in grado di badare nemmeno alle loro mutande.

Voi no? Non vi basta questo? Non siete stufi anche voi? Invece di manifestare, per una volta, non è bello, importante, interessante vedere come funziona un referendum per il quale si raggiunge il quorum???
Sono rimasti in pochi quelli che si ricordano del referendum tra monarchia e repubblica! E il divorzio?
Non le ritenete forse battaglie fondamentali in questo paese? Non è l’esercizio del potere di un popolo? Non è lampante, non lo vedete? Non avete voglia di contare un po’ più di quel poco che contate da anni?

VOTA VOTA VOTA !!!

Non Antonio… (battutaccia!), ma SI’ – per quanto mi riguarda – ai 4 quesiti.
Sennò, almeno andate.
E insegnatelo ai vostri figli ché questa è educazione civica spicciola.

Vi saluto e vi lascio 3 link:

1) Guida ai referendum abrogativi

2) Articolo di Gian Antonio Stella: Votare fa bene a tutti

3) E l'opinione di Francesco Costa, perchénnò.

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