mercoledì 17 ottobre 2007

Piano, Solo al cinema - dal libro di Veltroni

Da dove cominciare?
Forse dal fatto che la realizzazione di un film così, l'avrei data in mano a qualcun altro.
Qualcuno che amasse la musica, qualcuno che capisse, prima di girare, quale dovesse essere l'obiettivo del suo film, senza girare a vuoto!!!

Ma chi è Riccardo Milani? Ha girato, prima di Piano, solo, anche Il posto dell'anima e Auguri professore.

Nella mediocrità, ho notato una differenza tra la prima e la seconda parte:
la prima veramente superficiale, la seconda un tantino meglio.
La prima parte introduce la vita di Luca Flores, mostrando l'evento che ha segnato la sua vita e dando un piccolo cenno di cosa diventò poi il suo interesse principale: la musica.
L'approfondimento non c'è mai stato. La musica è trattata poco e male.
La presenza di Jasmine Trinca è inutile ed irritante (se non altro, perchè non sa proprio cosa voglia dire recitare... MONO ESPRESSIONE!!!).
Dopo la visione prima parte, l'indagine non restituisce per nulla una persona appassionata e tormentata, ma .... non lo so, non si capisce!
Luca Flores era una persona appassionata, che dipingeva anche, ma di questo, nel film non si parla!
E' tutto in trasparenza.
E' tutto velato.
Niente di intenso, tranne l'interpretazione di Kim Rossi Stuart (che da Senza Pelle di D'Alatri, non smette di stupirmi!!!) che spicca, a tratti, ma poi rimane in ombra, a causa della terribile Jasmine Trinca e del girato poco approfondito.

Nella seconda parte il film diventa un melodrammone che si incarta su sé stesso.
E' di più perchè Rossi Stuart da voce ai turbamenti di Flores con più intensità e più presenza temporale sullo schermo, libero da chi prima lo tratteneva.

Tuttavia, il film è scialbo, anche se trovo che avesse delle grosse potenzialità, uccise da chi non ha visto bene la storia, da chi ha perso l'obiettivo (o forse non l'ha mai avuto), da chi ha creduto di dirigere una storia semplice, quando si trattava di un incredibile spaccato di vita di un artista.

Rob

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ho visto il film, ma non posso che concordare con te su Milani (veramente insignificanti i suoi precedenti film) e sulla Trinca che se a Moretti è perdonabile quel suo modo di recitare mono epsressione per lei è troppo! Sempre distaccata, ottima, secondo me,per ruoli in cui deve rappresentare un disagio, una malatia di mente (penso alla Meglio Gioventù).
Infine penso che ormai la troppa fiction che passa la nostra televisione abbia creato una serie di registi da melodrammone.

Robiciattola ha detto...

Moretti lo perdoniamo, perchè è stato un pò il Woody allen de noantri, con tracce di genio...
La Trinca non mi pare che abbia un genio da dimostrare!!!

Esatto quello che dici:

Ormai il cinema italiano assomiglia sempre più alòla fiction....SOB SOB!

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