martedì 4 dicembre 2007

Finalmente al Palazzo delle Esposizioni - Rothko, Kubrick e Ceroli

Ebbene, più che della mostra di Mark Rothko, vorrei parlare della felicità dell'aver ritrovato questo meraviglioso spazio romano che, a me, mancava terribilmente!!!
Luminoso, attento, preciso, spazioso che sembra assurdo, ma non lo è, dato che, per lo più, a Roma, quando si vanno a visitare mostre, ci si scontra con la gente che arriva in massa davanti al quadro e non si muove più, ma perché lo spazio è angusto e del quadro si vede solo uno spicchio!

I primi quadri dell'artista ebreo-russo, trasferitosi negli States (credo la fortuna di tutti gli artisti, a metà secolo), sono più figurativi (dico bene?), con colori pastello, ma che rappresentano, per esempio, la vita della Subway della nuova metropoli...

... poi, tra forme e colori, arriva il periodo astratto che l'ha reso più famoso e così vennero giallo, arancio e ... plum!
tuttavia, con la depressione che lo porterà poi al suicidio, vediamo un abbandono dei primi due, a favore del plum, appunto, con l'aggiunta di nero, marrone... che, direi, si confondono quasi tra loro, senza lasciare più niente di netto allo spettatore.
fine.

ero già stanca.
10 euro per vedere anche Ceroli e Kubrick, ok, ma si rischia di avere un calo di attenzione e concentrazione.
... e così fu.

Ceroli però interessante sperimentatore di materiali e colori in forme curiose.
cenere, PIOMBO e legno, nonché molte altre cosine che non tralascerei.
Mi sono informata, c'è un'altra mostra a Roma, su di lui.

Mentre ci aggiravamo tra hostess con ricetrasmittente, tipo agenti segrete, capendo dove ci saremmo dovuti dirigere, adocchiamo le scale del paradiso...

Stenaley siamo qui!
ebbene, cosa volere di più, se non una così fitta documentazione di ogni pelo della vita di un genio??? nonché qualche interessante proiezione?
genio!
genio, perché ogni sua scelta era motivata con qualcosa di innovativo e affatto lasciato al caso, genio per i temi scleti e per quanto fece parlare di sé, genio per quello che è rimasto a noi, poveri mortali...

Curata, anche se noi abbiamo peccato di disattenzione nel percorso (eh, scusate, eravamo lì dentro pure da 3 ore circa!!!), così abbiamo invertito gli anni cominciando da 2001 e finendo al Dr. Stranamore!

Al piano 0 poi, qualche testimonianza di una breve carriera da fotografo, su Look.
Tres Bien.
Veramente emozionante e interessante, dalle lettere dei fans, a quelle dei cattolici di quando uscì Lolita, dai pezzi di Set riprodotti (che in un attimo sei dentro 2001!), all'archivio sulla vita di Napoleone, giorno per giorno, che Kubrick si assemblò quando pensava di farne un film, abbandonato poi e qualche anno dopo quasi sostituito, nel cuore, da Barry Lindon!

Che meraviglia!

Ottimo il nuovo Bookshop, all'altezza di Tate!
Roby

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