mercoledì 16 gennaio 2008

La radio monotonica!!!!

E siccome che io proprio zitta mi sa che non mi ci avete visto mai, devo lasciare dichiarazioni anche su questo!
Più che altro perché stamattina, qualsiasi radio, ma proprio qualsiasi, parlava di questo argomento scabroso di Papa Raztinger che ha, al fine, deciso di non recarsi a festeggiare la Sapienza, in occasione dei 700 (miiii!!) anni dalla nascita!
Non sono d'accordo su niente.
Pare che sia una tradizione, il fatto di invitare una personalità politica o religiosa, come nel caso specifico, a inguruare a.a. o simili, ma trovo assurdo o quanto meno, contraddittorio, invitare in un contesto del genere, questo Papa!!!
Fosse stato l'a.a. della facoltà di Teologia, l'avrei capito, ma alla Sapienza...
E dunque, l'errore sta a monte.
Poi la lettera dei docenti e capisco l'opposizione, certo che la capisco! La protesta sciocca e inutile degli studenti. La rinuncia del Papa, ma su quest'ultima cosa, non voglio discutere...

Quello che mi fa imbufalire sono gli studenti. Quelli che tutti i giorni accettano le assurdità dell'università, senza protestare, quelli che vivono in questa società, senza che io li senta minimamente ronzare per altre cose più importanti, quelli che sprecano le energie per questi atti sciocchi e ottusi, quelli che protestano tanto perché, secondo loro, professarsi di sinistra vuol dire essere anticlericali, senza motivazioni, senza necessità, senza essere civilmente dialoganti, in nome della parola e della testa che, al di là di quello che possiamo tutti pensare di questo papa, Ratzinger ha e che la usasse!!!
Non sarebbe stato meglio farlo entrare e metterlo in difficoltà con un dialogo serrato sugli argomenti che lui presenta? Non da più soddisfazione?
Boh, sarà che sono di un'altra generazione rispetto a questi studenti, ma...
Sarebbe stato di sicuro più SFIZIOSO!

Rob

18 commenti:

oloap ha detto...

...a proposito della mancata visita di Ratzinger alla università La Sapienza. Ho imparato che in Italia, nel 2008, esiste una istituzione che può esercitare il diritto di censura: l'università pubblica.

Anonimo ha detto...

la censura è la privazione di un legittimo e/o ragionevole spazio di comunicazione

per benedetto 16mo era previsto un monologo, non un dialogo

dunque qualcosa di non legittimo (non sta scritto da nessuna parte), nè, sopratttutto, di ragionevole (un monologo in un luogo di scienza e cultura?)

che poi faccia la vittima è davvero il colmo: in italia appena un papa dichiara qualsiasi cosa (qualsiasi) tutti i media (tutti i media) danno rilievo in maniera supina e incodizionata. la vera censura è l'occupazione di questo spazio a scapito di altri

in ogni caso i giornali del resto del mondo hanno tutti più o meno ignorato la notizia. solo da noi, la terra dei pupi & dei cachi, la polemica e viene prima della verità

oloap ha detto...

caro anonimo, trovo assurdo che nel 2008 una istituzione della repubblica (l'università) non permetta a ratzinger di tenere il suo "monologo"...visto che è stata l'università ad invitarlo! forse è un mio problema, ma il fatto è che mi sarei divertito non poco ad ascoltare le parole di ratzinger-papa nel luogo che per definizione dovrebbe quotidianamente attestare i princìpi(per me sacri) dell'illuminismo.

Ma in Italia, si sa, trionfa la dietrologia, il bigottismo, il pregiudizio, la protesta e forse, mai come in questo caso, un bel po' di ignoranza mascherata dalla solita vulgata anticlericale. E poi, al solito, nella mischia un manipolo di pseudo-studenti armati di kefia: ideologicamente molto impegnati sul fronte della striscia di Gaza.

oloap ha detto...

Caro anonimo, scusa la risposta a strappi.

Tu scrivi,

a) "qualcosa di non legittimo". sbagliato, perchè si tratta di una cerimonia (alquanto barocca...a dire il vero) che prevede il "monologo". ratzinger non è entrato con la psitola pretendendo di parlare. ma è stato invitato dall'istituzione/università. dunque, sta scritto da qualche parte e, quindi, è legittimo.

b) "nè, soprattutto, di ragionevole". sbagliato anche in questo caso. chi è abituato a ragionare in modo ragionevole -analitico?!- (o comunque scientifico, come i professori che hanno contestato)sa bene che ciò che distingue i destinatari della comunicazione di ratzinger (gli abitanti dell'università, la comunità scientifica) dal salotto di bruno vespa è la capacità di esercitare il diritto di critica sulla base dei contenuti di una comunicazione, perchè spesso si dicono un mare di cavolate in dialoghi pseudo-colti! Tu conosci il contenuto della comunicazione di Ratzinger?

...dunque, lascia stare le conseguenze del tuo ragionamento, chè se fossimo nel mondo della logica, lì contenuto e forma andrebbero in perfetto accordo...e saremmo nel mondo della Verità che tanto piace a me!

Robiciattola ha detto...

bene!

Anonimo ha detto...

(a) il fatto che guarini abbia invitato ratzinger non legittima l'invito, chè l'equazione guarini = sapienza funziona solo in termini che vanno oltre la forma, anzi solo abusandone. si tratta infatti di un invito in cui nessuno (guarini in primis) ha chiarito se si trattava del prof ratzinger, dunque una lectio (in quel caso niente da eccepire), o del pontefice (in quel caso molto da eccepire)
nessuno accusa il papa di aver imposto l'invito, ma guarini di averlo invitato non si sa bene perchè. senza che ci fosse una vera consuetudine e/o una regola che lo consentisse o richiedesse; oppure, più importante, una utilità in coerenza con i principi dell'università (uno come il prof ratzinger non si può non invitare); oppure forse - come molti sostengono - per puro compiacimento e vassallaggio preventivo

(b) non è il contenuto messaggio di ratzinger ma lo spazio che gli si offre che io contesto: che avesse in mente un mare di anatemi medievali o inaspettate revisioni illuminate è lo stesso. il papa può dire quello che vuole, appena apre bocca tutti i microfoni si sintonizzano con piazza san pietro e ogni cronista si teletrasporta per riportare ogni sillaba

se si invita benedetto e non ratzinger si invita un politico e non un professore. e se si invita un politico a fare un monologo all'univiersità (indipendetemente, ripeto, dai contenuti) si nega la laicità vera di quell'isituzione, nel senso più ampio: quella dalla fede ma anche quella da qualsiasi condizionamento: io mi sarei indignato anche se avessero invitato qualsiasi altra autorità il cui parare, anzi la sola presenza avesse un peso, un riconoscimento ed un significato politico

Anonimo ha detto...

postilla: ovviamente non in generale, chè anche un contributo fortemente politic(izzat)o può essere concepito se stimola un vero dibattito, etc: meglio di porta a porta, sono d'accordo

ma quello di guarini per quel particolare giorno è stato un invito dal valore esclusivamente simbolico - l'occasione era una cerimonia, la cerimonia solenne di apertura dell'anno accademico (buffa e goffa forse, con tutti quegli ermellini, ma è LA cerimonia della sapeienza)
e quindi politico e quindi inopportuno

oloap ha detto...

Caro anonimo,

buongiorno. Vedo che il filo della tua argomentazione cambia. perchè buttarla necessarimante in politica? Insomma, se il problema è la scelta di guarini (inopportuna, per fini politici), se il problema è l'eccessiva risonanza mediatica in italia riservata al papa, se il problema è la distinzione professore(si)/papa(no)...beh, scusa, ma questi sono problemi tutti e soli italioti: il polverone sollevato in giro per l'Italia (abbastanza sterile, a dire il vero)dimostra solo l'insicurezza (nel confronto) e la fragilità (nella decisione) della nostro Paese.

PS: e poi, per dirla tutta, non c'era modo migliore per santificare ratzinger: agitare la bandiera della laicità, nascondendo un anacronistico anticlericalismo-a-prescindere, ha evitato di concentrarsi sul contenuto della sua proposta (per me non condivisibile, da criticare!) scatenando, per l'ennesiva volta, una nuova ondata clericale nella vita politica e sociale italiana.

Anonimo ha detto...

non cambia, semmai si articola (sotto ne riprendo e collego i pezzi). anzi, è prroprio la semplicficazione di un (non) problema come questo che non sopporto: è mai possibile che per essere laici si debba passare per anticlericali?
riepilogo il filo:
1. tutti gridano alla censura
2. per me non è censura, quello spazio non è mai stato di benedetto, al limite del prof ratzinger (e in ogni caso non in quel giorno). guarini ha fatto un pasticciaccio confondendo se stesso con l'università in una triste sineddoche
3. cercare di rispondere 2. a 1. senza sentirsi savonarola o satana è in italia incredibilmente arduo poichè la polemica vince sul confronto, lo strillo sul dialogo
accostare la lettera dei docenti (giusta e legittima) alla postesta goliardica (stupida e inutile) è stato fin troppo facile per i media
e così, esattamente come ai bei tempi dei guelfi e ghibellini i laici sono passati per anticlericali a prescindere e tutti gli altri (tutti) per difensori di una "vittima"

un peccato, poichè credo che spazi come quello che ci ospita e confronti come quello che animiamo possano e debbano essere più la regola
in questa vicenda i veri sconfitti non sono le parti (ammesso che abbia senso ridurle a due): chè i prof continueranno a insegnare equazioni differenziali senza bibbie e corani, teologi e chierichetti continueranno a spargere verità e incensi; i veri sconfitti sono i media che hanno semplificato e banalizzato in maniera colpevole, alimentando polemiche con la p minuscola
altrove in prima pagina su ogni quitidiano ci sarebbe stata:
1. il testo dell'intervento
2. la lettera dei prof
3. un 'come è andata veramente' su come si decide chi invitare, etc
invece tutto questo si trova, e solo a fatica, nei commenti, tra le opinioni deggli editorialisti)

oloap ha detto...

caro anonimo, ho una domanda: essere laico vuol dire dover impedire a ratzinger di parlare in una università pubblica?

Anonimo ha detto...

no, certo. ma:
1. invitato dall'università, non da guarini
2. non da papa in quel giorno (valore simbolico e politico grave)
ma da prof per lectio o anche da papa per monologo ma in altro contesto e con altro significato

contesto dunque - poi mi fermo e non scrivo oltre, chè non mi piace ripetermi continuamente - il modo (guarini da solo senza e spesso contro i docenti), il merito (benedetto come politico) e l'opportunità (offire una facile sponda a banalizzatori: dai media al bar al parlamento)

oloap ha detto...

Caro anonimo,

in un moderno stato di diritto, con solide fondamenta laiche, si può condividere o meno la presenza del papa a la sapienza. e, dunque, confrontarsi circa il modo, il merito e l'opportunità. ma nessuno, dico nessuno, può vietare e dichiarare non legittima l'espressione del proprio pensiero da parte di un individuo (anche se papa, politico o figurante). Quel che conta, in un luoigo come l'università pubblica, è la qualità del proprio pensiero e la libertà di comunicarlo liberamente.

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti, è la prima volta che scrivo su questo sito e saluto tutti cordialmente. Ho letto con interesse tutti i vostri inteventi e mi sono sembrati tutti coerenti e con un fondo di verità.
Verità...chi la possiede? Mi direte:"nessuno. Chi pensa di conoscere la verità e la vuole imporre agli altri può solo provocare guai all'umanità".Vero. Imporre agli altri la propria Verità è sempre un atto di violenza e prima o poi ritorna dietro come un boomerang. E' vero anche che al di fuori della Verità c'è la Relatività, ognuno ha le sue idee e le idee dei più prendono il sopravvento nel processo di cambiamento delle società nella storia. Questo scontro tra Verità e Relatività penso ci sarà sempre e sempre i "relativisti" tenderanno a confutare con le loro idee le verità della fede. "Non sarebbe stato meglio farlo entrare e metterlo in difficoltà con un dialogo serrato sugli argomenti che lui presenta? Non da più soddisfazione?" sostiene la nostra amica...ma è questo lo scopo dell'uomo di oggi? Cercare di dimostrare la fragilità del messaggio cristiano, del mondo cattolico (ed a ritroso nella storia) o a partire dalla visione dei problemi dell'uomo cercare di capire quanto di sano e bello c'è nella religione dei "nostri padri"? Non si può pretendere che il Papa, che è il primo difensore di tale Verità, debba "confrontarsi" sulle ragioni di tale verità e addolcirla o modificarla in base alle necessità dei tempi.
Gesù Cristo fu "sfreguliato" da molti che tentavano di metterlo in contraddizione, perchè le leggi, i comandamenti erano tanti, e facilmente chi voleva trovare un cavillo poteva riuscirci. "In quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i quali affermano che non c'è risurrezione, e lo interrogarono: [24]«Maestro, Mosè ha detto: Se qualcuno muore senza figli, il fratello ne sposerà la vedova e così susciterà una discendenza al suo fratello. [25]Ora, c'erano tra noi sette fratelli; il primo appena sposato morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello. [26]Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo. [27]Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. [28]Alla risurrezione, di quale dei sette essa sarà moglie? Poiché tutti l'hanno avuta». [29]E Gesù rispose loro: «Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio. [30]Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo. [31]Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: [32]Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi.[34]Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme [35]e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: [36]«Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». [37]Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. [38]Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. [39]E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. [40]Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Credo (e concludo scusandomi per la prolissità...) che possiamo tutti con apertura mentale e di spirito, convenire sul pieno e consapevole adempimento al secondo comandamento fondamentale. Per il primo? Ce lo dice Gesù stesso tra le righe "il secondo è simile al primo". E' simile per un fatto molto semplice: attraverso l'amore incondizionato per gli altri si ama Dio e si conosce il Suo Volto anche non sapendolo (o volendolo).

Antonio

Robiciattola ha detto...

Mettere in difficoltà Ratzinger?No, non diamogli troppa importanza!Non è il centro del mio universo, né quello di tanti altri, spero.
Ma ritengo che Benedetto abbia sbagliato rotta!
Non so cosa volessero gli altri, quando l'hanno votato, ma la religione, l'ecumenismo riuscito di Wojtila (anche lui, per carità aveva le sue pecche!) hanno perso di fascino/interesse per tanta gente che le seguiva.
Nonostante la bellezza della religione di cui parli, Antonio, credo che oggi ci sia altro!
Vedi, secondo me, la terribile verità è che aveva ragione il caro Carletto Marx che "la religione è l'oppio dei popoli". Se ci pensi, tu riporti un mucchio di citazioni, ma di fatto, per lo più, essa fonda il suo "successo", la sua forza, sulle credenze popolari, sui miracoli, sui santi, sulle feste di paese...
La teologia di Ratzinger chi la capisce, chi la legge, chi la segue?
Pochi. Troppo pochi.
La società di oggi nega, non solo per la religione, la lettura in profondità sia della spiritualità vera di ognuno di noi, che di una vita serena.
La chiesa poi non ha saputo combattere gli ostacoli che si frapponevano tra lei e il potere, ritrovandosi depauperata di quello strumento di controllo sulla gente.

Non attacca più.
La gente non sta più in casa a pregare, ma esce, ascolta, interviene, riflette, osserva.

I messaggi di Gesù Cristo erano d'amore e innegabilmente rivoluzionari, per il tempo, ma la forza della Chiesa, a questo punto, sarebbe anche di andare contro sé stessa e rifiutare dei dogmi per stare più vicina alla gente veramente.
Lì si dimostrerebbe forte, non rimandendo chiusa e arroccata in Vaticano, con idee che ormai non ascolta davvero più nessuno, dando moniti e avvertimenti...
Molti pensano che sarebbe una debolezza, ma perché?

La forza sta nella coerenza?
Ma cosa fa la chiesa oggi per la società?
Perché non riesce a prendere atto delle involuzioni (AIDS, per es) del mondo, così da riuscire a intervenire???

cià

Anonimo ha detto...

Ciao robiciattola, mi ha fatto piacere avere una tua risposta e spero che ti faccia piacere se rispondo nuovamente..come potrai capire l'argomento mi sta a cuore in questo periodo... Dico in questo periodo perchè nonostante le citazioni evangeliche di cui sopra, non è che sia stato e sia ancora oggi daccordo con la Chiesa al 100 per 100 (diciamo sono all'80-85%...)specialmente su alcune questioni come i rapporti prematimoniali ad esempio...(nè tantomeno la mia ragazza lo è..).-)
Ho citato quel passo del Vangelo per richiamare un'immagine di Cristo che forse è poco messa in luce e che tu hai colto dicendo che erano rivoluzionari e di amore.
Io mi spingo oltre e ti sostituisco oggi 18 gennaio 2007 la parola "erano" con "sono".
Questo per dire che è vero che esiste un'istituzione Chiesa, ma quella sei anche tu se credi, se ascolti la Parola e la vivi. Se instauri questo percorso ti accorgerai che al di là delle singole prese di posizione della Chiesa c'è sempre l'Amore di Dio che percorre la nostra Storia. Bonifacio VIII Dante lo piazza nell'Inferno;in quella stessa epoca storica avevamo San Francesco eppure la parola era una e chiara. Dove si trova Benedetto 16? Non lo so...forse più vicino a Bonifacio che a Francesco, ma ciò che importa è CHE IL MESSAGGIO ARRIVI. L'interpretazione e la realizzazione di quella rivoluzione spetta a ognuno di noi senza indugi e alibi, grazie alla guida di quel Dio che parlava e ci parla ancora oggi.
Con questo chiudo e col cuore a te e agli altri che ci leggono auguro di riscoprire tra il frastuono dei nostri giorni la bellezza di sentirsi parte di un progetto grandioso e di amore.

Antonio

Anonimo ha detto...

Ciao robiciattola, mi ha fatto piacere avere una tua risposta e spero che ti faccia piacere se rispondo nuovamente..come potrai capire l'argomento mi sta a cuore in questo periodo... Dico in questo periodo perchè nonostante le citazioni evangeliche di cui sopra, non è che sia stato e sia ancora oggi daccordo con la Chiesa al 100 per 100 (diciamo sono all'80-85%...)specialmente su alcune questioni come i rapporti prematimoniali ad esempio...(nè tantomeno la mia ragazza lo è..).-)
Ho citato quel passo del Vangelo per richiamare un'immagine di Cristo che forse è poco messa in luce e che tu hai colto dicendo che erano rivoluzionari e di amore.
Io mi spingo oltre e ti sostituisco oggi 18 gennaio 2007 la parola "erano" con "sono".
Questo per dire che è vero che esiste un'istituzione Chiesa, ma quella sei anche tu se credi, se ascolti la Parola e la vivi. Se instauri questo percorso ti accorgerai che al di là delle singole prese di posizione della Chiesa c'è sempre l'Amore di Dio che percorre la nostra Storia. Bonifacio VIII Dante lo piazza nell'Inferno;in quella stessa epoca storica avevamo San Francesco eppure la parola era una e chiara. Dove si trova Benedetto 16? Non lo so...forse più vicino a Bonifacio che a Francesco, ma ciò che importa è CHE IL MESSAGGIO ARRIVI. L'interpretazione e la realizzazione di quella rivoluzione spetta a ognuno di noi senza indugi e alibi, grazie alla guida di quel Dio che parlava e ci parla ancora oggi.
Con questo chiudo e col cuore a te e agli altri che ci leggono auguro di riscoprire tra il frastuono dei nostri giorni la bellezza di sentirsi parte di un progetto grandioso e di amore.

Antonio

Anonimo ha detto...

Da Radio Maria
www.youtube.com/watch?v=Va533YjJ84I

"Se li spruzzi con l'acqua santa....quella gente lì fuma !"

Anonimo ha detto...

http://www.wittgenstein.it/post/20080122_38767.html

e così sia. o forse no

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