lunedì 25 maggio 2009

Cannes '09

Ed anche quest'anno, come l'anno scorso (nel senso che si sperava nella Palma e poi Gran Prix a Garrone e Gran premio della giuria a Sorrentino), l'Italia è rimasta senza. Perché? Sempre a voler scovare le motivazioni, chissà quali ragioni... e sempre la delusione.
Gli italiani sono meno filosofi, meno sociali (a parte l'anno scorso, appunto) ed è questo, amio parere che a Cannes piace.
Dunque ieri è finito tutto il sogno.
La questa giuria quasi tutta al femminile, presieduta dall'adorata Isabelle Huppert (specializzata in ruoli da cattiva, psicopatica, perversa, ma dovreste vederla in 8 donne e un mistero di François Ozon... stellare!) per poi completarsi con Asia Ergento (mah!) e Robin Wright Penn (ari mah!), oltre a lo scrittore/sceneggiatore Hanif Kureishi, nonché e Nuri Bilge Ceylan, il regista di Uzak o Le tre scimmie. Non so quali siano i criteri di scelta della giuria del Festival, ma ineffetti spero che le opinioni della Wright Penn e della Argento non abbiano pesato più di tanto.
Si rincorrono le maldicenze relative alla Huppert che avrebbe favorito Haneke, vincitore della Palma d'oro con Il nastro bianco, visto che lei nel 2001 vinse come miglior attrice proprio con il suo La pianista. Ma appunto, mi sembra solo invidia! La Huppert è così rigida che non avrebbe mai fatto un cosa del genere se il regista non l'avesse pure meritato... Haneke è bravo, lo merita, certo è matto, è contorto, ma è stimolante (non sempre!) e visionario, il che va bene visto che parliamo di cinema, no?

Dispiace per il Pedro mondiale che rimane sempre deluso da queste corse, per il mio sempre preferito Ken Loach, ancorato sempre alla realtà (altro che visionario!), per Bellocchio che pare abbia, quindi, colpito la critica, ma nessuna altro, nonché per altri film minori, nel senso di produzioni e nomi non altisonanti, ma altrettanto validi. Come miglior interpretazione maschile è stato scelto Christoph Waltz per Inglorious Basterds di Quentin Tarantino, acc... e per quella femminile Charlotte Gainsbourg per Antichrist di Lars Von Trier (di cui Natalia Aspesi, su Repubblica, non si dice ammirata e chiama i due "la coppia di brutti e bravi". Adesso, con tutto il rispetto, la Gainsbourg in effetti non brilla, ma il fascino di Defoe non lo trovate unico?).

E si ripete il sempre collaudato "tutto a tutti", niente pioggia di premi sullo stesso film. A Cannes accade raramente, agli Oscar è un'abitudine.

Bisognerà aspettare per alcuni, mentre due sono già in sala: Vincere di Bellocchio e Antichrist di Von Trier, di cui parlavo qui.

Vi auguro una simpatica giornata,
Robiciattola



Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...