mercoledì 13 aprile 2011

Che fate l'11 maggio?

Raffaele Bendandi
Ah beh!
Ora mi si comincia a chiedere cosa farò io l'11 maggio.
Mah, non so, vedete voi. Lavoro, no?
Tanto per un mercoledì... che volete che faccia?
Tutta la settimana in ferie?
Un weekend lungo che inizierebbe il martedì sera?

No, non ce l'ho i giorni. Sono a corto di tempo. La Patagonia ha raso al suolo (ops, parola sbagliata?) tutte le mie ferie, considerando quelli obbligatori di agosto, perciò...
Vedete un po’ voi, dico. Fosse stato venerdì... tanto per non farsi venire gli scrupoli, no?

Di cosa parlo? Di questo presunto terremoto, predetto, presuntamente da tale Raffaele Bendandi.
E, sia detto, solo oggi scopro che si chiamava Raffaele e che era originario di Faenza, perché fino ad oggi pensavo che Bendandi, fosse tipo un nome asiatico o che so... strano, straniero, esoterico, comunque.
Un Nostradamus de noantri, insomma.

Vabbè, detto questo, mo io mi sono informata un tantino perché fino ad ora no, ok ok, ma ad un mese da questo evento che ci cancellerebbe tutti dalla faccia di Roma e con noi anessi e connessi colossei quadrati, mini e tondi, palazzi e palazzacci, catacombe priscillis o altre, mura vaticaneaureliane&co, cupppoloni e strade consolari che non consolerebbero più nessuno, perché i pochi vivi (che dice la profezia? ci sarebbero vivi? qualcuno? qualche brandello di carne ehm... pelle?) perderebbero la rotta, fori italici e romaniiiii, mercati antichi, vecchi e nuovi, nonché ville varie in giro per la capitale, ho ritenuto, un pochino, di dover-voler leggiucchiare qualcosina e... cos'ho scoperto?

Intanto, a chi mi diceva che “no oh, mica sto Bendandi era uno come me e come te, era un geologo!” dico che… no, vabbè, insomma, senza nulla togliere ai selfmade man, Bendandi Raffaele era un falegname di Faenza e faceva il sismologo solo per passione.

Ora qui a Roma, da qualche tempo e, forse, di più dopo il terremoto in Giappone, la gente sembra impazzita. Vengo poi a sapere che nella città universitaria della Sapienza, hanno organizzato i punti di raccolta... no, non per la differenziata, ma per gli studenti. Mmh, che sia anche quella una differenziata? Comunque, sarà pure un fatto di sicurezza da fare a prescindere, dico, ma procurare tale allarme, uhm, non so.

S'è sempre detto che Roma non è zona sismica. Quando ho sentito il terremoto de L'Aquila, ero a letto, come tutti. E l'ho sentito bene, come tutti bis. Tuttavia a Roma non è successo nulla. Avevo sentito anche quello in Umbria, di meno, solo il parquet che scricchiolava, ma qui poi non succede niente.

Ora io non ho studiato nessuna materia scientifica. Gli ultimi ricordi più vividi che ho sono le pagine del libro di geografia astronomica del liceo, perché di fisica, nin so. Però mi scoccia il panico di massa. Mi scoccia dar credito alle profezie, così, a prescindere. Tanto ci vuole poco a creare psicosi. E no, perché ci mancavano un po’, no?

Insomma, quello che volevo dire è che leggo che pare che, tra le sue carte, dico quelle di sto Bendandi benedetto, non ci sia traccia né dell'11, né di maggio, né di Roma.

Uhm.
E allora?
Vi staranno prendendo in giro?
Chissà chi è stato il genio.

vi incollo due articoli:

Il Salvagente

L'espresso

Fatene tesoro e risparmiatevi sti soldi della gita fuori porta.
Però se partite, poi, non fate che mi lasciate marcire sotto alla parete portante di casa miaaa!
Io ho il respiro corto, ma respiro, non vi inventate niente!!

un abbraccio Robiciattola vs. Terremoto
:)

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