lunedì 26 settembre 2011

Odore di chiuso di Marco Malvaldi

Questo libricino me l’ha prestato Fabio, il mio capo. Un piccolo Sellerio, come quelli di Camilleri o Alicia Giménez-Bartlett. O come quello di Bolano che ho letto a Maggio, solo che quello era un’anomalia di 800 e più pagine, visto che in genere sono piccoli nel senso di dimensioni di copertina, ma anche brevini! Toh! Una scoperta. Una piccola scoperta che non mi aspettavo. Finito nel tempo di un sorso, perché ogni pagina ne chiamava un’altra: è facile che un giallo faccia questo effetto, se è fatto bene, però, no?

È un giallo, dicevo, la cui storia si svolge in una casa nobiliare in Toscana, dalle parti di Bolgheri, si dei cipressetti di Carducci (che mia nonna Wanda recitava a memoria, come riflesso incondizionato, ma appassionato, ogni volta che sentiva dire Bolgheri), nel 1895 alla presenza della famiglia del barone Romualdo Bonaiuti, con figli, moglie, madre e varie, nonché una servitù di tutto punto, dalla cuoca, a Teodoro, il maggiordomo, e Agatina, la cameriera. Già i nomi mi sembrano splendidi (Agatina è perfetto per il personaggio)! Allo zoccolo duro della casa si aggiungono gli ospiti: il signor Ciceri, un fotografo e nientepopodimenoché Peregrino Artusi, un personaggio reale, esperto di cucina autore di La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene. Sapevatelo!
Ed è tutto lì. Un giro di personaggi, di lingua italiana, adatti all’epoca, ma anche con qualche inciso creato ad hoc dallo scrittore, come se non fosse un assente, ma sempre lì a vigilare sulla sua storia e sul suo stesso linguaggio, prendendosi pure un po’ in giro. I personaggi poi sono spiritosi non volendo, macchiette spesso non consapevoli di creare un momento topico del libro. Insomma lo scrittore ricalca, al punto giusto, lo scrivere e i personaggi di un tempo, rimettendoli apposto, ogni tanto, con qualche entrata in scena qua e là. E ci piace!

Malvaldi è del 1974, ma avrei detto che fosse in là un po’ tipo Camilleri. E invece è un giovane, brillante secondo me, che racconta un giallo in un modo un po’ demodè (si scrive così?), ma divertente, puntiglioso, particolare, come non te lo aspetti. E, infatti, tanto l’ho gradito che mi sono giusto giusto arrivati, da Amazon e BOL, Il re dei giochi e La briscola in cinque, altri due libri gialli che però credo abbiano in comune, a differenza di quello già letto, una specie di investigatore. Bene… indagheremo, leggendo!

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